Casa Museo Lodovico Pogliaghi | Aggiornamenti dalla collezione Pogliaghi
Presentati giovedì 05 ottobre i più recenti studi ed interventi di restauro che hanno interessato opere della collezione Pogliaghi.
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AGGIORNAMENTI DALLA COLLEZIONE POGLIAGHI

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Presentati, giovedì 05 ottobre 2023, presso la Casa Museo Pogliaghi i più recenti studi ed interventi di restauro che hanno interessato opere delle collezione Pogliaghi.
La Casa Museo Pogliaghi custodisce l’internazionale raccolta di opere d’arte e reperti archeologici collezionati dall’artista milanese Lodovico Pogliaghi nella sua lunga vita. Accanto alla collezione, anche le opere dello stesso artista, tra cui spicca il modello per la porta centrale del Duomo di Milano.

La collezione è da anni oggetto di studi e di lavori di restauro, in collaborazione con alcuni tra i centri di restauro più importanti di Italia.
Giovedì 05 ottobre presso l’atelier della Casa Museo, nella mattina studiosi e restauratori hanno presentato al pubblico le più recenti ricerche.
L’appuntamento è stato possibile grazie ad un contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto (bando “Meraviglie del territorio”) ed è inserito nel progetto di Fondazione Paolo VI “Sacro Monte contemporaneo”.

 

Gli interventi hanno interessato non solo opere collezionate da Pogliaghi, ma anche realizzate dallo stesso artista.

Ad aprire il convegno la dr.ssa Roberta Aglio, che ha presentato una ricerca sulle tavolette da soffitto di XV secolo reimpiegate nel XX secolo. Nella collezione Pogliaghi risultano due nuclei di queste tavolette che nel quattrocento veniva utilizzate per decorare i soffitti: un nucleo era già stato restaurato in passato dal Centro Conservazione e restauro “La Venaria reale” e l’altro gruppo di tavolette risulta reimpiegato in un armadio collocato in una sala non visitabile della Casa Museo.
Una ricerca che collega la raccolta Pogliaghi con la zona di Cremona e la colloca in ambito internazionale: a livello europeo sono molti i casi di reimpiego di tavolette da soffitto di XV secolo.

 

Il dr. Vito Milo ha poi presentato il restauro di quattro ventagli orientali della collezione Pogliaghi. Si tratta di ventagli Uchiwa-e databili al XIX secolo, realizzati con una particolare tecnica artigianale ancora in uso in Giappone. Il loro restauro è stato possibile grazie al contributo dell’Inner Wheel di Milano.
I manufatti fanno parte della collezione di opere orientali di Pogliaghi, che testimonia la grande apertura dei collezionisti di XIX secolo all’arte dell’estremo oriente.

 

A seguire, gli interventi della dr.ssa Jasmine Sartor e della dr.ssa Rachele Di Gioia, che hanno curato – nell’ambito di due tesi di laurea- il restauro di due tappeti della collezione. Nel primo caso, un tappeto Ushak della fine del XVI secolo, in restauro presso il Centro Conservazione e restauro “La Venaria reale” e nell’altro caso un tappeto Ushak Lotto  di XVII secolo, restaurato presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
In entrambi i casi, è stata l’occasione per esplorare il modo del restauro del tessile. I due interventi di restauro, inoltre, hanno messo in luce anche alcune prassi in uso nel mercato dell’antiquariato dei tempi di Pogliaghi. Entrambe le opere, infatti, erano contraddistinte da “rattoppi” eseguiti smembrando un altro tappeto.

 

Ha chiuso il convegno l’intervento della dr.ssa Elena Gallizio, che ha curato in uno studio di laurea, il restauro di due bozzetti in gesso realizzati da Lodovico Pogliaghi per la cappella del Santissimo nella basilica di S. Antonio a Padova. Le due opere, che mostravano evidenti segni di deterioramento, rappresentano i profeti Isaia e Aggeo e il loro studio si è rivelato di particolare interesse per comprendere anche le modalità di esecuzione e lavoro dell’artista.

 

L’appuntamento si inserisce nelle numerose azioni di valorizzazione della ricerca e degli studi che stanno interessando la Casa e la collezione di Lodovico Pogliaghi dall’anno della sua riapertura al pubblico nel 2014 e che testimoniano come la Casa Museo e in generale i musei del Sacro Monte siano una “realtà viva” che dialoga con il passato ma che continua a rinnovarsi – per usare le parole di Don Eros Monti, parroco di Santa Maria del Monte, intervenuto in apertura del convegno.